Ti affido i giovani

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Signora di Jasna Gòra! Madre della Nazione! Desidero raccomandare in modo particolare ed affidare a Te tutta la gioventù polacca. Consentimi di ricordare in primo luogo la mia giovinezza che, nella sua parte più decisiva, fu difficile.

Era il tempo della guerra e dell’occupazione: una grande prova per tutta la nazione. Una grande prova per la gioventù. Questo era, contemporaneamente, il tempo dell’affermazione dei più alti valori, tante volte a misura dell’eroismo!

Quante volte a prezzo della vita! Oggi raccomando a Te, o Madre, e affido l’attuale giovane generazione. Questo <<giovane bosco>> che è spuntato in mezzo al bosco più vecchio, <<giovane bosco>> dei cuori e delle conoscenze.

Fa’ si che questi cuori e conoscenze siano sani; che portino in sè tutta l’eredità che ha il nome di <<Polonia>>: l’eredità della verità e dei valori; al tempo stesso l’eredità
della fatica e dei sacrifici. Questa eredità sia in essi viva e incrollabile. Sappiano i giovani unire in sé il coraggio e la ponderatezza.

Il coraggio infatti è indispensabile per essere veramente coraggiosi. Essere coraggioso vuol dire pensare al futuro e prendere per esso la responsabilità. Ti raccomando e affido, o Madre, i giovanni. Che non perdano mai la speranza nel futuro! Ricordino che il futuro è anche assegnato all’uomo come compito.

Esso gli è consegnato in se stesso come compito! O Signora di Jasna Gòra! Quanto ti supplico per il futuro della mia Patria, per questo futuro che ci è assegnato come compito in ogni uomo e soprattutto nella giovane generazione! Che comprendano! Che intraprendano! Che compiano! Che non siano ostacolati! Ma aiutati!

(Ins. Giov. Paolo II, 1982, v. 5, 2, p. 1860)

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