Giornata Mondiale dell’Alfabetizzazione, 1986

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MESSAGGIO DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II
IN OCCASIONE DELLA XX GIORNATA MONDIALE
DELL’ALFABETIZZAZIONE*

Al Sig. Amadou-Mathar M’ Bow
Direttore Generale dell’UNESCO

Giunta ormai alla sua ventesima celebrazione, la Giornata internazionale dell’alfabetizzazione ci invita ad una riflessione approfondita sui traguardi finora raggiunti e sulle mète tuttora aperte agli sforzi perseveranti di tutti coloro che hanno il grave dovere di provvedere alla soluzione della penosa situazione di numerosi analfabeti, situazione che li mantiene in uno stato di dipendenza che ostacola il loro sviluppo.
È confortante constatare in primo luogo che i risultati ottenuti permettono di superare ogni tentazione di scoraggiamento dinanzi all’immensità del compito: sono tanti infatti coloro che – specialmente nelle regioni più bisognose – hanno ormai acquisito gli strumenti per la loro promozione personale e per lo sviluppo dei propri paesi, scoprendo così come la solidarietà umana a tutti i livelli sia un valore prezioso.

Ma i problemi irrisolti sono ancora più ampi dei successi ottenuti in questo campo. È necessario non solo continuare gli sforzi intrapresi, ma anche moltiplicarli. Nella coscienza degli uomini del mondo intero deve diffondersi la convinzione sempre più forte che, nell’impegno per la pace, la lotta contro l’analfabetismo può essere un fattore di grande importanza.

Celebrata nel corso dell’Anno internazionale della pace, questa Giornata dell’alfabetizzazione ci offre uno spunto per meditare sul contributo che l’alfabetizzazione può dare all’avvicinamento dei popoli e alla loro mutua comprensione. Colui che vuole la pace deve impegnarsi anche a creare questa possibilità di una migliore comunicazione e dunque di una migliore comprensione ed intesa tra quanti si occupano della alfabetizzazione.

Formulo auguri ferventi affinché la prossima giornata sia celebrata con grande speranza e sia sopratutto contrassegnata da un rinnovato impegno a favore dell’alfabetizzazione.

Che gli uomini – liberati dalla paura e dalla minaccia di conflitti armati che potrebbero essere apocalittici – imparino non a combattersi, ma a saldare tra loro i vincoli di fraternità grazie ai mezzi di comunicazione che offre loro la civiltà moderna. Che tutti possano dare il proprio contributo ed operare efficacemente alla costruzione di un avvenire migliore e per questo sappiano e vogliano utilizzare al massimo il potenziale materiale, morale e spirituale di cui l’umanità è provvidenzialmente ricca!

Prego Dio Onnipotente di benedire gli sforzi che a tal fine compiono tutti gli uomini di buona volontà.

Vaticano, 1° settembre 1986.

 IOANNES PAULUS PP. II

*Insegnamenti di Giovanni Paolo II, vol. IX, 2 p. 519.

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