12° Stazione – Gesù muore sulla croce

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12° Stazione - Gesù muore sulla croce
12° Stazione – Gesù muore sulla croce

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V. Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.

R. Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.

<<… Si è fatto obbediente fino alla morte e alla morte di croce>> (cfr. Fil. 2, 8). Accettò la morte, la vera morte umana. Ha scelto la morte, la morte di croce. L’apostolo Paolo ne parla così:  <<Gesù Cristo… pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio…>> (cfr. l.c. 2,6).Non usufruì… dell’immortalità. Dio è immortale. Dio è Vita. Eppure Gesù Cristo – uguale a Dio nella divinità come Figlio al Padre – <<divenuto simile agli uomini>> nella Umanità, ha scelto la morte. Ha accettato la morte: la vera morte dell’uomo. In questa morte: <<spogliò se stesso>> spontaneamente.

Ha accettato la morte dall’uomo. L’ha presa dalla sua storia, dalla storia d’ogni uomo. Ha accettato la morte come eredità di Adamo. In questo modo è diventato completamente e definitivamente <<simile agli uomi>> (cfr. l.c. 2, 7). In questa totale somiglianza all’uomo mediante la morte, fu perfettamente obbediente! Salvificamente obbediente!

E con questa obbedienza <<fino alla morte>> ha vinto la morte! Ha vinto la morte, perchè ha vinto il peccato. Il peccato ha la sua radice nella disobbedienza della creatura nei riguardi del Creatore  e Padre e ha il suo frutto nella morte. Gesù muore sulla croce in mezzo ad orribili sofferenze. Le sofferenze penetrano fino in fondo alla sua anima, quanto grida: <<Padre, Padre, perchè mi hai abbandonato?>> (cfr. Mt. 27, 46; Mc. 15, 34).

Per questo proprio esse hanno la potenza della redenzione. Giungono ovunque sia arrivata la potenza distruttrice del peccato, della disobbedienza della creatura di fronte al Creatore e Padre. Questa disobbedienza viene riscattata mediante l’immensità dell’obbedienza e con l’immensità dell’Amore filiale.

In questo modo il Figlio restituisce al Padre l’uomo e il mondo. In tale modo restituisce il Padre all’uomo e al mondo. Accetta la morte dall’uomo, dalla sua storia e dalla sua eredità. In questa morte riceve di nuovo dal Padre il dono della Vita: l’inizio della Nuova Terra e dei Nuovi Cieli.

Gesù muore sulla croce: rende lo spirito. <<Tutto è compiuto>> (Gv. 19, 30). <<Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito>> (Lc 23, 46). Il più grande momento nella storia dell’universo creato.

Preghiamo.
Mortem tuam annuntiamus, Domine.
O Gesù Cristo!
Che noi viviamo di questa Vita,
alla quale ci hai introdotti
mediante la tua Morte!

Tutti:
Pater noster, qui es in caelis; sanctificetur nomen tuum; adveniat regnum tuum; fiat voluntas tua, sicut in caelo, et in terra. Panem nostrum cotidianum da nobis hodie; et dimitte nobis debita nostra, sicut et nos dimittimus debitoribus nostris; et ne nos inducas in tentationem; sed libera nos a malo.

Vidit suum dulcem naturm
moriendo desolatum
dum emisit spiritum.

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